Veicoli commerciali VW all'attaccoNelle evoluzioni e nelle partnership i piani di sviluppo nel segmento dei commerciali




Volkswagen Veicoli Commerciali punta a conferire un forte boost alla propria attività. Nella conferenza stampa annuale il CEO Carsten Intra ha confermato la strategia aziendale GRIP2025+. In linea con la strategia di attacco va inquadrata la presentazione del nuovo Caddy, come anche il patto di acciaio con un marchio fortissimo nei veicoli da trasporto medio piccoli qual è Ford. (descrizione)Di nicchia ma tradizionalmente emblematica l’attenzione verso le versioni che richiamo il Bulli, per la famiglia e il tempo libero, oggi raggruppati sotto il brand, evocativo di “California”: nel 2020 i nuovi ordini per tutti i modelli California sono stati circa il 60% in più rispetto all’anno precedente. 

(descrizione)Nel 2020, VW ha presentato il nuovo Caddy, costruito sulla base della piattaforma modulare MQB del Gruppo e con soluzioni inedite per il segmento, anzi per tutta l’offerta di veicoli commerciali. Sulla base del Caddy, VW produrrà anche un city van per Ford, l’avvio della produzione nello stabilimento di Poznań è previsto per il prossimo anno. Entro poche settimane sarà la volta del Multivan, che prevede subito una versione ibrida plug-in: (descrizione)questo modello amplia l’offerta nel segmento dei van, perché la gamma continuerà ad avvalersi dell’attuale T6.1 come robusto veicolo commerciale e a trazione integrale. Il 2022 debutterà un modello totalmente elettrico, ID. BUZZ, nelle versioni People Mover e Cargo – l’iconico Bulli del futuro.

Il prossimo anno seguirà anche il nuovo Amarok, il pick-up del marchio.(descrizione)

Carsten Intra ha presentato inoltre un’altra iniziativa prevista dalla strategia GRIP: la creazione di una nuova divisione del marchio Volkswagen Veicoli Commerciali, nella quale verranno raggruppate tutte le attività concernenti a 360 gradi i servizi di mobilità e lo sviluppo della guida autonoma. In cooperazione con Argo AI, Volkswagen Veicoli Commerciali svolge un ruolo di leadership nello sviluppo della guida autonoma nell’ambito del Gruppo Volkswagen.

“I nostri veicoli sono il primo e più logico campo d’impiego dei sistemi per la guida autonoma. Partiamo dal presupposto che dal 2025 sarà possibile vedere all’opera in ambito professionale i sistemi autonomi di (descrizione)Volkswagen Veicoli Commerciali”, ha spiegato Carsten Intra. L’Azienda sta lavorando con grande energia anche allo sviluppo di nuovi servizi di mobilità (MaaS: ‘Mobility as a Service’ e TaaS: ‘Transport as a Service’).

Alla divisione “MaaS/TaaS/AD” oggi appartengono, oltre a MOIA e Cito, soprattutto gli investimenti in Argo AI e tutte le attività per lo sviluppo della guida autonoma. In futuro i report relativi alla nuova divisione, come già avveniva con la precedente “Car Business”, conterranno i suoi specifici indicatori finanziari. “Questa nuova divisione (che è anche il terzo pilastro della nostra strategia) rappresenterà nel medio periodo una parte significativa delle nostre vendite e dei nostri risultati”, spiega Carsten Intra.

Lo sforzo finanziario richiesto per la trasformazione di Volkswagen Veicoli Commerciali può essere apprezzato già osservando i costi di sviluppo e gli investimenti di bilancio del 2020, I costi di sviluppo, specialmente in ambito ID. BUZZ e guida autonoma, sono aumentati di circa 100 milioni di euro nel 2020, per un totale di circa 1 miliardo di euro. Nello stesso periodo gli investimenti di bilancio sono aumentati del 31%, per un totale di 966 milioni di euro. “Questi investimenti assicureranno il nostro futuro e il nostro ritorno alla crescita a partire dal 2022”, ha detto Kintscher. A causa del calo delle consegne del 24,4% rispetto all’anno precedente, determinato dal contesto pandemico da COVID-19, il fatturato è sceso del 18%, attestandosi a 9,4 miliardi di euro (anno precedente: 11,5 miliardi di euro). Poiché Volkswagen Veicoli Commerciali nel 2020 non è ancora riuscita a raggiungere gli obiettivi sul fronte delle emissioni di CO2, l’Azienda ha dovuto far fronte per la prima volta a tasse di disincentivazione per un ammontare di 340 milioni di euro. Nel complesso, questi oneri hanno portato a un risultato operativo di -454 milioni di euro (anno precedente: 510 milioni di euro).

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