A proposito di elettrificazione e di limiti alla circolazione dei veicoli endotermici, la nostra posizione è stata sempre molto chiara, puntando un equilibrio e a un progressivo orientamento verso i veicoli a emissioni zero. Questo percorso, per natura e missione, può senz’altra essere accelerato per alune attività e funzioni, come la raccolta rifiuti nei centri urbani.
Per questo accogliamo con piacere le riflessioni di Ladurner che qui sintetizziamo:
Indubbio che su brevi percorrenze di autovetture e di mezzi leggeri per il trasporto di cose il full-electric è nettamente in vantaggio su tutti i fronti di convenienza: economica, ambientale, ma anche produttiva, occupazionale e sociale, senza compromettere le prerogative dell’Europa e dell’Italia.
Molte aziende italiane hanno iniziato da oltre un anno a intraprendere questo percorso e molti settori sono pronti a una rivoluzione della mobilità proprio in chiave “full Electric”: parliamo di aziende che si occupano di logistica dell’ultimo miglio e quindi di trasporti pianificati su percorsi standardizzati e di volumi di materiale noto e programmabile (pacchi, rifiuti del porta a porta, alimenti etc.).
La tecnologia dei veicoli elettrici, in particolare le batterie che permettono a tali veicoli determinate percorrenze e capacità di carico alla luce delle limitazioni di massa dettate dal Codice della Strada, ad oggi ha permesso lo sviluppo di modelli di veicoli leggeri e medi (parliamo delle categorie di veicoli fino alla N2, quindi < 12 t) le cui performances sono tali da non richiedere compromessi o modifiche sui servizi come svolti dagli equivalenti veicoli endotermici.
Anzi, a parità di prestazioni, i veicoli a trazione elettrica di tali categorie, oltre ai noti benefici ambientali portano anche a consolidati benefici economici legati ai risparmi sia per le manutenzioni che per l’alimentazione: se per percorrere 100 km un’auto tradizionale consuma circa 5 litri di carburante per un costo totale di circa 9 €, un’auto elettrica consuma circa 13 kWh con un costo di circa 4,5 €, quindi la metà!
Tale risparmio cresce ulteriormente se si inserisce il veicolo all’interno di uno schema integrato di infrastrutture per la produzione di energia solare. Non si tratta di utopie ma di configurazioni ad oggi realizzabili per tutte le realtà produttive che hanno disponibilità di aree (ad esempio capannoni, parcheggi) dove possono installare un impianto fotovoltaico e le stazioni per la ricarica dei veicoli.
In definitiva, il passaggio alla mobilità elettrica sarà inesorabile soprattutto per la mobilità leggera e media, a breve percorrenza, della logistica dell’ultimo miglio, su percorsi standardizzati, di volumi di materiale noto e programmabile, di macchinari d’opera e di lavoro, tra i quali rientrano a pieno titolo i mezzi per l’igiene urbana e la raccolta dei rifiuti.