Lo stop alla circolazione di tutti i veicoli diesel, come risposta ai livelli di allerta fatti registrare in città da un inquinante come il PM10, è la strada intrapresa, a partire dallo scorso martedì 14 c.m. e per tre giorni consecutivi, dall'amministrazione comunale di Roma.
La misura, tuttora in corso di attuazione, ha suscitato un duro commento da parte di ANIASA, associazione che all'interno di Confindustria raggruppa gli operatori dell'industria dell'autonoleggio e nel ramo servizi automobilistici.
Nella nota diffusa, la scelta della Giunta Raggi è stata definita un "ennesimo, miope atto con cui un’amministrazione locale decide di danneggiare anche automobilisti e aziende che scelgono di usare veicoli Euro6, di ultima generazione con emissioni prossime allo zero", oltre che "un atto di pura ideologia, privo di sostegno scientifico, destinato ad avere un impatto ambientale ridotto, con elevati costi per la mobilità cittadina".
Per ANIASA escludere dalla circolazione nell'Urbe qualcosa come un milione circa di vetture prospetta un elemento critico importante. "Con questo blocco - riprende la nota dell'Associazione - si viola nuovamente il principio della neutralità tecnologica tra le diverse alimentazioni e si penalizza una tecnologia europea e italiana, con ripercussioni anche sulla produzione industriale e sull’occupazione".
Per di più il provvedimento costituirebbe il tassello di una "nuova escalation nella demonizzazione delle motorizzazioni diesel anche di ultima generazione", che sta interessando da alcune settimane il settore dei trasporti.
"Se il reale obiettivo della misura assunta dal Campidoglio - prosegue la nota di ANIASA - è davvero di bloccare i veicoli più inquinanti, non si comprende perché siano stati fermati quelli a gasolio Euro6, che oggi presentano emissioni vicine allo zero, e si consenta la circolazione di veicoli a benzina Euro 3-4-5, decisamente più vecchi e inquinanti". Di seguito alcuni numeri che possono essere richiamati a sostegno dell'annotazione:
Da parte di ANIASA non è mancato infine un affondo legato ai mezzi del parco bus al servizio della mobilità nel territorio dell'Urbe, oggi assestati su un'età media pari a 12,4 anni a fronte dei 10,6 anni del circolante leggero.