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Nonostante in Italia negli ultimi 10 anni sono aumentati gli acquisti delle garanzie accessorie, il nostro Paese è ancora indietro rispetto a Francia e Spagna dove le garanzie accessorie pesano di più della RC obbligatoria. Il disinteresse è dovuto principalmente dal maggior costo dell’RC obbligatoria, dal diverso contesto normativo e dalla generale sottoassicurazione.
La raccolta premi complessiva si è contratta, passando dai 19,8 miliardi di euro del 2013, ai 17,1 del 2018, per poi risalire a 17,8 nel 2023. Al contrario, è cresciuta la raccolta premi legata alle garanzie accessorie (quali ad esempio furto e incendio, kasko o infortuni del conducente), passando dai 2,6 miliardi del 2013 ai 4,4 del 2023 (Tabella 1).
In Italia il premio medio, al lordo delle tasse, è stato di 360,9€ nel 2022. Questo significa che per la sola parte obbligatoria in Italia si paga quasi il doppio della Spagna (193€ di premio medio) e oltre 100€ in più rispetto alla Francia, dove il premio medio nel 2022 era di 251,1€. Ne consegue che il budget disponibile per l’acquisto di altre garanzie risulta più basso (Tabella 2).
Ma a detta di Emanuele Anzaghi, Vicepresidente di Segugio.it, non è soltanto questo il motivo: "Oltre all’elevato costo dell’RC Auto ci sono però altri fattori da tenere in considerazione, primo fra tutti il fatto che sia in Francia che in Spagna gli assicuratori non sono obbligati ad offrire la sola RC, ma offrono tipicamente pacchetti che includono necessariamente garanzie accessorie, articolati su bisogni crescenti di protezione. Questo, se da un lato limita la trasparenza sul costo dell’RC obbligatoria, dall’altro educa il cliente a ragionare in termini di bisogni assicurativi complessivi anziché focalizzarsi sul solo prezzo della copertura minima di legge. Inoltre, in particolare in Francia, la copertura assicurativa, sia essa auto, casa, salute o altro, viene vista come un fondamentale strumento di protezione e non come un puro costo."
