Lasciamo perdere il nome, veramente brutto e dal suono scarsamente accattivante: raffaele, raffreddore, fefé, fifì, Rafale. Si ispira nel nome a un aereo tanto inutile quanto brutto, un loculo triciclo posteriore da record di velocità. Quest’auto invece è bella e ricca, sfida le ammiraglie tedesche e convince Macron a sceglierla come ammiraglia dell’Eliseo. Ok.
Comunque, una chiacchierata con chi mette i nomi alle auto a Parigi, me la farei.
A noi è piaciuta quindi, ma temiamo che non verrà compresa dai fleet manager e dagli utenti del fringe benefit, spesso vincolati a stereotipi. Ne parliamo con piacere, perché è bella da guidare, ha un buon motore, una gestione dinamica sofisticata, un abitacolo accogliente e funzionale. Speriamo che il plug-in non arrivi mai, non se ne sente il bisogno (invece arriva). Andiamo per ordine.
Figlia dei suoi tempi, con un piede nel futuro
La Rafale è una berlina suvvizzata, con un posteriore schiacciato (riassumendo: berlina 2 volumi-SUV-Coupé) che non pregiudica l’abitabilità dei passeggeri. I due davanti sguazzano nello spazio e giocano con un display onniscente (anche troppo). L’head up è perfetto e molto utile, a completamento di un cruscotto impeccabile, come da tradizione secolare di Renault. Bagagliaio adeguato alle dimensioni esterne, rifiniture belle e adeguate alla pretesa del costruttore di mettere un piede a schiudersi la presenza nel segmento premium.
Sui temi stilistici accenniamo nel box della pagina accanto, una battuta sui furbissimi gruppi antici anteriori e posteriori, a cui viene felicemente delegato il compito di acuire il dinamismo della vettura. Bene.
Versioni & prezzi
Motore di base E-Tech Hybrid 200 Cv versioni Techno e Esprite Alpine, più il possente 300 Cv (4x4) plug-in. Ma rimaniamo concentrati sulla 200, che basta e avanza. Entrambe versioni molto ricche di dotazioni, il prezzo di partenza è inferiore ai 36k (IVa esclusa), 43.7k ivato, quindi ospitabile nei bouquet dei fleet manager nella fascia sotto i 40k, cosa ottima, per la verità.
Il mio regno per un display
Chi sei se non hai un’auto con (almeno) un mega display? Non esiste. Fedele a questo trend, ecco che la Rafale propone uno schermo onniscente e onnifacente. Il problema è sempre lo stesso, e si ripropone pressante nelle nuove vetture, soprattutto di fascia alta: per usare l’auto e tutte le sue funzioni, non soltanto quelle più sofisticate e tecniche tipo assetto, computer di bordo, pressioni, predittività eccetera, ma anche quelle di base, bisogna fare un «corso macchina». La realtà è questa, facciamocene una ragione, soprattutto negli usi occasionali tipo sharing, noleggio a breve o anche semplicemente con l’auto in prestito.
Non siamo felicissimi dell’angolazione dello schermo, dovrebbe essere orientabile o comunque più in favore di guida.
Tetto superlusso
Grande più di 1,5 metri quadri, il tetto polarizzato della Rafale è veramente splendido. Si chiama Solarbay ed è basato sulla tecnologia Amplisky, che consente di disporre del tetto trasparente oppure di renderlo totalmente opacizzato. Quella dei polimeri orientati grazie ai campi elettrici (PDLC, Polymer Dispersed Liquid Cristal) non è una tecnologia inedita, la si ritrova ad esempio in alcune finestrature pubbliche e private, ma applicata al tetto dell’auto è veramente un bel giocattolo. Come se non bastasse, il vetro si apre e si chiude (anche) con un comando vocale (Google Assistant).