Quando si dice berlina sportiva, la definizione della mitica Giulia degli Anni ‘60, non si può che pensare all’Alfa Romeo.
Oggi il marchio milanese, unico al mondo per e ltradizioni, si presenta con un nuovo interessante prodotto la Junior 280 Veloce, una berlina compatta, poco più di 4 m, capace di sviluppare la bellezza di 280 Cv ed in grado di erogare, in modo continuo, tipico della propulsione elettrica, la fantastica coppia di 345 Nm. I
l tutto condito da un telaio di prim’ordine e, specialmente, da uno studio sulle sospensioni particolarmente rivolto a chi desidera la guida sportiva. Un mix poi integrato da una trasmissione sofisticata che prevede il differenziale autobloccante Torsen. E noi siamo stati in grado di provare la vettura (addirittura ancora in fase di omologazione) sulla pista di Balocco, quella dove furono sviluppate le grandi Alfa del passato.
Dal punto di vista del look indiscutibilmente la Veloce si presenta con un vestito particolarmente elegante, arricchito dagli interni molto curati, molto ben assemblati e realizzati con materiali di alta qualità. Peccato, però, per lo scudetto anteriore, stilizzato, reso più moderno, ma in netto contrasto con quello storico scudetto Alfa che ha arredato e reso inconfondibili, da decenni, tutti i modelli del Biscione.
Ma la parte più interessante, su una vettura di questo genere, è quando ci si mette al posto di guida. La Veloce, data la particolare erogazione della coppia del motore elettrico, si dimostra clamorosamente nervosa e reattiva. Specialmente se si imposta il programma di guida più sportivo. L'accelerazione è addirittura violenta, tanto che il tipico affondo sull'acceleratore in curva, quello per stabilizzare la vettura, se non viene usato con ponderazione può essere addirittura controproducente. e questo a causa dello scarico istantaneo e brutale di potenza che, al limite, può addirittura scomporla. Tutto però è gestito da un assetto davvero fantastico, sempre in grado di tenere tutte e quattro le ruote al loro posto in curva, da un sistema frenante eccellente e, specialmente, da uno sterzo duro al punto giusto e reattivo quanto sa essere quello di una supercar. Però, nell’uso normale, occorre stare calmi, anche se il carattere di questa nuova Alfa non lo suggerisce per niente. Infatti la batteria è pur sempre una batteria, i circa 30 km percorsi sulla pista, con il coltello tra i denti, hanno messo già a dura prova la residua autonomia. Che la casa dichiara in 410 km. E le prestazioni? 200 all'ora di velocità massima ed un'accelerazione da zero a 100 di 5,9 secondi. Come quella di una Lamborghini Miura degli anni 60!