Il car-sharing del futuro parte da BresciaIl primo chilometro a guida autonoma




(descrizione) A2A e il Politecnico di Milano hanno realizzato un progetto, parte del programma di ricerca del MOST (Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile), che risponde alle sfide della decarbonizzazione delle città, contribuendo alla riduzione del traffico e alla sostenibilità ambientale.
L’iniziativa è stata promossa all’interno del partenariato MOST, grazie alla collaborazione tra i vari team e il gruppo di lavoro AIDA (Artificial Intelligence Driving Autonomous) del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano. 
Da alcuni studi è emerso che le auto vengono utilizzate in media solo 70 minuti al giorno, restando inattive per il 95% del tempo. Inoltre, in Europa, percorrono mediamente solo 10mila chilometri l’anno.
È il caso della Fiat 500 elettrica ha percorso il suo primo chilometro in modalità di guida totalmente autonoma, che ha dato il via a una sperimentazione innovativa. L’obiettivo è ridefinire il concetto di auto condivisa: l’utente non dovrà più raggiungere il veicolo e gli operatori non avranno più bisogno di un elevato numero di auto per rendere capillare il servizio. Per la prima volta in Italia viene avviata una serie di test su strade aperte al traffico, in modo da analizzare l’interazione tra questa tipologia di vettura e la complessità della mobilità di una città.
Il progetto unisce le potenzialità dell’auto elettrica a quelle della guida autonoma, proponendo un nuovo paradigma di mobilità urbana, riducendo il numero di auto circolanti in città.
Il progetto è stato presentato all’auditorium del Termoutilizzatore A2A di Brescia. All’evento hanno partecipato l’Amministratore Delegato di A2A Renato Mazzoncini, i professori Sergio Matteo Savaresi e Dario Zaninelli del Politecnico di Milano, il Presidente del MOST prof. Ferruccio Resta e la sindaca di Brescia Laura Castelletti, coordinati da Davide Alberti, responsabile del team Ricerca e Sviluppo di A2A.

(descrizione) "Crediamo che il progetto presentato oggi a Brescia rappresenti un passo importante nella definizione della mobilità urbana del futuro. Le potenzialità della guida autonoma combinate a quelle del car sharing, possono favorire l’efficientamento degli spostamenti, la fluidità del traffico, un trasporto più sicuro e sostenibile e un progresso nella decarbonizzazione delle città – ha spiegato l’AD di A2A Renato Mazzoncini -. Nei centri urbani italiani vive oltre il 70% della popolazione, percentuale destinata a superare l’80% nei prossimi anni. Per una Life Company come A2A è dunque importante studiare soluzioni innovative e sostenibili, per contribuire a raggiungere la neutralità climatica, una partita che si gioca e si vince proprio nelle città. La nostra adesione al partenariato MOST, uno dei 5 Centri Nazionali per la ricerca nato con fondi PNRR e dedicato alla mobilità sostenibile, è stata fondamentale per la nascita di questa iniziativa”.
"Brescia si conferma terreno fertile per progetti pilota di rilevanza non solo nazionale. Lo siamo stati oltre 50 anni fa con il teleriscaldamento, poi con il termoutilizzatore e con la metropolitana leggera automatica. Oggi proseguiamo su questa strada con un’innovazione che pone Brescia come modello europeo per il futuro della mobilità urbana - ha dichiarato la sindaca Laura Castelletti -. Un’innovazione che ha l’obiettivo di dar vita ad un servizio per i cittadini ampliando la gamma delle proposte per la mobilità sostenibile. Questo progetto è anche una leva straordinaria per la nostra candidatura a Green Capital europea: Brescia è una città che non smette di innovare e di investire in sostenibilità, è la nostra città europea.
"Questa sperimentazione rappresenta un fondamentale passo in avanti verso nuovi modelli di mobilità sostenibile, raccogliendo e mettendo a frutto anni di esperienze fatte dal Politecnico di Milano nell’ambito delle competizioni su pista di auto autonome, della 1000 Miglia edizione 2023 e 2024 e anche nell'ambito della ricarica wireless dei veicoli elettrici” ha affermato il professor Sergio Matteo Savaresi del Politecnico di Milano.

"Questo progetto non è solo un esempio di eccellenza tecnologica, ma un’espressione delle potenzialità generate dall’integrazione di competenze multidisciplinari
– ha spiegato il presidente del MOST Ferruccio Resta -. MOST rappresenta un modello di valore grazie a un approccio collaborativo che supera i confini tradizionali tra pubblico e privato nell’affrontare le sfide della mobilità. Questa capacità di mettere a sistema conoscenze eterogenee permette di accelerare il cambiamento, sviluppando soluzioni concrete che migliorino le città e la vita dei cittadini. È attraverso piattaforme come MOST che l’Italia afferma il suo ruolo di laboratorio d’innovazione nella mobilità sostenibile a livello europeo”.

La sperimentazione, condotta su strada pubblica, è stata autorizzata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dal Comune di Brescia in base alle direttive del decreto ministeriale “Smart Road”. È prevista la conclusione entro la fine di novembre 2025, con uno/due test ogni mese. Ogni test sarà monitorato da un supervisore a bordo del veicolo - come previsto dal DM70/2018 (Smart Road) - in grado di intervenire tempestivamente in caso di necessità, e da una control room dedicata, situata presso la sede A2A di via Lamarmora, che garantirà il monitoraggio delle operazioni in tempo reale.

Il progetto targato A2A è parte del programma Urban Opera di AIDA – Artificial Intelligence Driving Autonomous, un’iniziativa del Politecnico di Milano per lo sviluppo di soluzioni innovative per la mobilità urbana, aprendo la strada a sistemi di trasporto sostenibili.