Fiscalità auto, ANIASA propone modello da rivedere




ANIASA ha elaborato un'analisi sul contributo fiscale del settore del noleggio veicoli alle casse dello Stato e delle diverse istituzioni locali. Le attività di noleggio veicoli negli sono sempre più diffuse negli usi e costumi di un numero crescente di aziende e privati. Queste attività producono ogni anno 1,5 miliardi di gettito di IVA e 1,1 miliardi di imposte locali, tra tassa automobilistica regionale (nota come bollo), imposta provinciale di trascrizione (IPT) e altri oneri amministrativi. Un totale di 2,6 miliardi di euro che riforniscono con regolarità le casse dello Stato, delle Regioni e delle Province.

(descrizione) "Una maggiore diffusione del noleggio nella nostra società, specialmente tra gli utenti privati", ha commentato il Presidente ANIASA Alberto Viano (in foto), "avrebbe forti vantaggi in termini di sostegno al mercato dell'auto, di velocizzazione della transizione ecologica del nostro parco circolante con riduzione delle emissioni di CO2, e, non ultimo, di spinta all'emersione fiscale".
L'applicazione della normativa fiscale prevista per il noleggio diffonde via via nella filiera una correttezza di comportamento con piena trasparenza e tracciabilità delle operazioni effettuate, a partire dalla attività di manutenzione e in tutte le fasi di vita del veicolo.
Sebbene oggi quasi un'auto nuova su tre sia immatricolata a noleggio e in circolazione ci siano oltre 1 milione e 300mila veicoli a nolo, il modello tributario è tuttavia ancorato a un modello di mobilità dello scorso secolo, totalmente focalizzato sulla proprietà.

ANIASA vuole configurare per i veicoli immatricolati ad uso noleggio un regime speciale, con versamento degli importi relativi al bollo ad unico soggetto nazionale percettore e gestore di tutti i dati e dei pagamenti, con successiva ripartizione tra gli enti locali in relazione ai parametri individuati dalle Regioni. Ma non tutte le Regioni sono interessate a farlo, nonostante le varie complicazioni amministrative. Come per esempio, il calcolo del bollo in base alla residenza del locatario e le differenti tariffazioni delle Regioni e Province autonome. Un sistema come quello indicato dall'Associazione garantirebbe a tutte le PA una partecipazione alle risorse finanziarie derivanti dal noleggio, che così contribuirebbero, tra l'altro, alla manutenzione di tutte le strade percorse dalla propria flotta e non solo a quelle di determinati enti locali.
 
"La legge delega per la riforma fiscale approvata dal Parlamento lo scorso anno prevede il riordino delle tasse auto anche nell'ottica di razionalizzazione e semplificazione del prelievo. Il decreto attuativo è in cantiere ed è occasione per rivedere le obsolete e complicate norme che dal 1953 disciplinano il bollo auto. Diventa quanto mai opportuno uno studio con i vari Enti di riferimento, per valutare miglioramenti ed innovazioni della normativa, oggi basata essenzialmente sul concetto di proprietà, via via sostituito da quello di utilizzo del bene. La centralizzazione del pagamento e la contestuale devoluzione alle singole regioni in base a fattori stabiliti dalle stesse istituzioni semplificherebbero gli adempimenti e garantirebbero a tutte le PA flussi di risorse regolari senza comportare alcuna riduzione del gettito", ha aggiunto il Presidente Viano.