Minimo l’impatto dell’Euro 7 sui costi di produzione dei veicoli? No. Un nuovo studio di Frontier Economics commissionato da Acea, rivela un aumento dei costi diretti da 4 a 10 volte rispetto alle stime presentate dalla Commissione Europea. Per quanto riguarda auto e furgoni l’incremento sarà di circa 2.000 euro per veicolo che saliranno a 12.000 nel caso di truck e bus. Cifre lontane da quelle prospettate qualche mese fa da Bruxelles che parlava, rispettivamente, di 180-450 euro e 2.800 euro.
Numeri che comprendono solo i costi diretti di produzione. L’aumento dei prezzi di listino sarebbe, quindi, probabilmente superiore. Non solo: con l’Euro 7 i consumi di carburante salirebbero del 3,5 per cento circa, aspetto ignorato nella valutazione d’impatto della Commissione. “L’industria europea - ha dichiarato Sigrid de Vries, direttore generale di ACEA - è impegnata a ridurre ulteriormente le emissioni a beneficio del clima, dell’ambiente e della salute. Tuttavia, la proposta Euro 7 non è semplicemente il modo giusto per farlo, in quanto avrebbe un impatto ambientale estremamente basso a fronte di un costo estremamente elevato. La transizione verso l’elettrificazione consentirà di ottenere maggiori benefici per l’ambiente e la salute, sostituendo al contempo i veicoli più anziani sulle strade dell’UE con modelli Euro 6/VI altamente efficienti”.
Studi recenti hanno dimostrato che la sostituzione dei veicoli più anziani sulle strade dell’UE con i più recenti Euro 6/VI - insieme all’elettrificazione dei nuovi mezzi - consentirebbe di ridurre dell’80 per cento le emissioni di NOx del trasporto stradale entro il 2035 rispetto al 2020. Nello stesso periodo, gli scenari Euro 7 più severi (ovvero limiti per NOx e particelle azzerate) ridurrebbero le emissioni di NOx del trasporto stradale fino a un ulteriore 4 per cento per auto e furgoni e del 2 per i camion, rispetto agli Euro 6/VI.