Il Coronavirus (Covid-19) è arrivato a bloccare un intero paese, l'Italia, e ora proietta verso lo stop completo un settore strategico per l'economia nazionale, come quello del Rent-a-Car.
La segnalazione è arrivata da ANIASA (Associazione Nazionale Industria dell'Autonoleggio e Servizi Automobilistici), che ha indicato a oggi già un meno 90 per cento di richieste negli aeroporti, nelle stazioni ferroviarie e presso gli uffici downtown.
"Il settore è oggi sull’orlo del precipizio - ha dichiarato il Presidente di ANIASA, Massimiliano Archiapatti (a sua volta, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Hertz Italia, NdR) -. Sta vivendo una crisi senza precedenti. Neanche eventi drammatici come l’11 settembre avevano determinato effetti così nefasti".
I decreti governativi hanno infatti determinato, già a oggi, una disdetta di quasi tutte le prenotazioni per le flotte a noleggio sino al mese di giugno. La situazione del Rent-a-Car appare però in costante peggioramento. Si fa pertanto ancora più alto il tono della voce nell'appello che l'Associazione non ha mancato di lanciare sin dall'esplodere dell'attuale emergenza sanitaria.
"Chiediamo per le tante persone che operano nel nostro settore provvedimenti di sostegno come la cassa integrazione in deroga - ha ribadito Archiapatti -. Per le imprese, strumenti come il superammortamento che, post-emergenza, possano ridare ossigeno al mondo della mobilità aziendale attualmente in quarantena".
I primi scossoni stanno colpendo anche il segmento del noleggio a lungo termine. Gli ordini di auto nuove da inserire in flotta da parte della realtà business clienti risultano infatti meno. In questo clima di incertezza sulla durata della pandemia, la strada seguita è quella del prolungamento dei contratti in essere.
Un fenomeno che non tarderà molto a ripercuotersi negativamente, a cascata, sul mercato automotive, già piegato, negli ultimi mesi, da una riduzione delle vendite ai privati. Anche per questo settore, la paura, motivata, è di un crollo verticale.
In forte crisi anche la mobilità condivisa, altro comparto seguito dall'organismo confindustriale: il car sharing sta infatti registrando un calo del 60 per cento.