Estate, tempo di leggerezza, ma non per le società di noleggio a breve termine, che, nel momento di maggiore richiesta del servizio, si trovano a fare i conti con un il ritorno di un'ombra, quella legata ai furti di auto in Italia.
Nel 2018 il fenomeno ha interessato una quota record di veicoli - quasi 1.600, ossia più di quattro al giorno -, con una crescita significativa (più 36 per cento) seguita a quattro anni di graduale, ma costante calo, e ripercussioni economiche (danni) a carico degli operatori di settore per oltre 10 milioni di euro.
La fotografia a tinte scure, anche per l'immagine del Paese, è stata scattata dall'associazione di categoria, ANIASA (Associazione Nazionale Industria dell'Autonoleggio e Servizi Automobilistici).
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2018 |
2017 |
Var, % |
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Veicoli rubati |
1.594 |
1.173 |
+36% |
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Veicoli recuperati da furti |
788 |
544 |
+45% |
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Veicoli rubati non recuperati |
806 |
629% |
+28% |
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Danni da furti (mln di €) |
10,2 |
7,7 |
+32% |
L'ultima analisi diffusa evidenzia come i furti d'auto di veicoli siano state concentrate in alcune parti d'Italia. Il 90 per cento delle sottrazioni indebite di veicoli ha riguardato infatti nel 2018 sole cinque regioni: Campania, Puglia, Sicilia, Lazio e Lombardia.
"In controtendenza rispetto al trend generale dei furti a livello nazionale, da anni in costante calo - ha rilevato Giuseppe Benincasa, Segretario Generale di ANIASA -, il settore del noleggio veicoli rappresenta oggi il principale bacino cui attingono le organizzazioni criminali".
Benincasa ha parlato di "redditizio business", sostenuto da una "evidente difficoltà di contrasto da parte delle istituzioni centrali e locali", di dimensioni tali da aver consegnato all'Italia la maglia nera in Europa.
"Questa criticità - ha ripreso il Segretario Generale di ANIASA - si aggiunge alle difficoltà già vissute dagli operatori del Rent-a-Car a causa dei ricavi per giorno in ulteriore forte diminuzione e delle recenti previsioni di contrazione dei flussi turistici diretti verso il nostro Paese".
La 'cartolina' indirizzata alla clientela leisure è purtroppo tutt'altro che invitante, nonostante l'apporto esponenziale delle soluzioni tecnologiche (telematica di bordo), che hanno consentito tra l'altro di elevare negli ultimi sei anni la quota di veicoli rubati recuperati dal 18 per cento di partenza all'attuale 49 per cento (uno su due), a fronte di una media automotive nazionale del 43 per cento.
Si agganciano al fenomeno descritto le valutazioni in corso da tempo, da parte dei grandi operatori dell'area noleggio, se mantenere o meno la propria offerta in alcune aree territoriali.
Anche le 48 ore di tempo massimo, che, nella maggior parte dei casi conclusisi positivamente, intercorrono tra la sottrazione del mezzo e il suo recupero, determinano infatti un impatto ben più alto del valore del bene rubato. Vi sono infatti da considerare diversi fattori, tra cui la necessità di sostituzione del veicolo in flotta, che comporta una mancata fonte di reddito a fronte dei costi e delle perdite di tempo connesse alle pratiche amministrative e burocratiche richieste.