Sono 16,9 milioni le auto connesse in Italia, quasi la metà di quelle in circolazione (42%). Il settore sta registrando da mesi una crescita positiva, e continua a farlo. Nel 2023 il mercato italiano ha raggiunto un valore di 2,9 miliardi di euro, +17% rispetto al 2022. Numeri che rapportati a quelli dei Paesi occidentali appaiono decisamente sorprendenti.
Riportiamo quindi alcuni risultati emersi dalla ricerca dell'Osservatorio Connected Car & Mobility della School of Management del Politecnico di Milano, presentata in occasione del convegno: "Accelerare verso una mobilità connessa e sostenibile: è tempo di cambiare marcia".
Cresce anche la sperimentazione della Smart Road: sono 258 i progetti a livello mondiale dal 2015, ben 141 sono stati attivati nel biennio 2022-23. In Italia negli ultimi tre anni sono state avviate 19 iniziative. Sette Italiani su 10 sono interessati a utilizzare nuovi servizi di Smart Mobility in futuro, le soluzioni più desiderate riguardano il trasporto pubblico locale (23%) e la gestione dei parcheggi (20%).
Gli italiani sono più green di quanto si pensi. Sono pronti a rinunciare all'auto preferendo il trasporto più sostenibile, a patto di avere mezzi pubblici più frequenti (45%), parcheggi gratuiti nei punti di snodo (30%) e mezzi pubblici e veicoli in sharing accessibili in modalità free (29%). Il 40% dei cittadini sta già oggi riducendo l'utilizzo dell'auto per soluzioni alternative come il car sharing o la micromobilità. Solo il 15%, invece, utilizzerebbe un'auto a guida autonoma nei prossimi anni, il 19% è contrario a un possibile utilizzo, ben 2 consumatori su 3 (66%) hanno ancora forti dubbi. I contrari sono frenati soprattutto dalla sensazione di non avere il controllo della vettura (36%), dal piacere di guidare in prima persona (32%) e dalla sensazione di insicurezza (31%).
"Il settore della mobilità connessa continua a crescere, spinto da innovazioni tecnologiche e novità normative - ha commentato Giulio Salvadori, Direttore dell'Osservatorio Connected Car & Mobility (in foto)–. Sempre più aziende sono in grado di raccogliere grandi quantità di dati da veicoli e infrastrutture connesse, utilizzabili per offrire nuovi servizi di valore. E i risultati si vedono: nel 2023 il fatturato della vendita di servizi è cresciuto del 29%, toccando i 620 milioni di euro. Sul fronte normativo, incide sia l'obbligo a partire dal 2024 di integrare specifici ADAS all'interno di tutte le vetture di nuova immatricolazione che quello dal 2035 di immatricolare solo veicoli a zero emissioni. La connettività avrà un ruolo molto importante nella gestione dei nuovi modelli elettrici e ibridi, e nel garantire scambi di informazioni tra veicolo e infrastruttura".
"Il settore Automotive sta attraversando una fase di profonda trasformazione, alimentata dalle pressioni legate alla necessità di ridurre le emissioni inquinanti, dai cambiamenti nelle aspettative dei consumatori e dalle innovazioni tecnologiche – ha spiegato Giovanni Miragliotta, Responsabile scientifico dell'Osservatorio Connected Car & Mobility (in foto)-. Tra queste spicca l'Intelligenza Artificiale.
L'AI Generativa è in grado di produrre dati sintetici e sviluppare ambienti di test virtuali, accelerando così lo sviluppo di algoritmi per la guida autonoma in modo più sicuro ed efficiente. In sostanza, l'AI potrà generare scenari simulati per testare le proprie capacità, e i dati ricavati potranno essere successivamente utilizzati per ottimizzare continuamente questi ambienti di prova, in un processo ciclico che contribuirà a migliorare sicurezza e diffusione dei veicoli a guida autonoma".
Nel 2023 le immatricolazioni di auto connesse in Italia hanno superato 1,5 milioni di unità, (+19% vs 2022), ma ancora lontano dal picco di 1,9 milioni raggiunto nel 2019. Solo il 4,2% del totale (66.300 unità, + 0,5% rispetto al 2022) sono elettriche, mentre le vetture ibride plug-in scendono al 4,4% (-0,7%). Per quanto riguarda la Smart Mobility, sono in aumento le iniziative: nel 2023 il 53% dei comuni ha avviato progetti, nel 2022 erano il 50%. Poco più di 3 comuni su 4 (77%) hanno avviato almeno un progetto nel triennio 2021-2023, con mobilità elettrica (88%) e sharing mobility (72%) ai primi posti. Per il futuro, si guarda anche a nuove sperimentazioni, in primis in ambito guida autonoma (31%), Air Mobility e Mobility as a Service (MaaS, 16%).
Il 2023 è stato un anno molto importante per lo sviluppo di Smart Road & Smart Infrastructure, a livello nazionale e internazionale: dei 258 progetti censiti a partire dal 2015 a livello globale, ben 141 sono stati lanciati nel biennio 2022-23 (2023: 70; 2022: 71, +48% vs 2021). In Italia sono 19 le iniziative attivate negli ultimi tre anni, con esempi recenti particolarmente virtuosi, a riprova dell'impegno e dell'interesse del Paese su questo fronte.
"In questo scenario, l'evoluzione delle tecnologie V2X giocherà un ruolo chiave - ha commentato Monica Nicoli, Responsabile scientifica dell'Osservatorio Connected Car & Mobility (in foto)- permettendo a veicoli e infrastrutture di condividere in tempo reale grandi volumi di dati, aumentando la capacità di coordinamento delle manovre in scenari complessi di mobilità e rendendo la comunicazione efficiente, robusta, versatile e sicura".