Nel 2009 erano 10, alla chiusura dello scorso anno superavano quota 50. I player attivi nel settore del car sharing P2P (peer-to-peer) rappresentano una delle carte su cui puntare in questo periodo di profondo rinnovamento del settore della mobilità privata e aziendale. Tanto più che le previsioni indicano per la soglia del 2030 l'inserimento di questa formula all'interno della rete multimodale integrata in compagnia di servizi come il ride sharing, la condivisione tradizionale di veicoli (quindi anche tra soggetti con natura giuridica differente) o il parcheggio P2P.
L'argomento del car sharing peer-to-peer è al centro dell'ultima analisi diffusa da Frost&Sullivan dal titolo 'Strategic Insight into the Global P2P Carsharing Market 2018'.
Il documento indica per la già citata barriera temporale del 2030 una previsione potenziale di chiusura ad oltre 4 miliardi di dollari. L'uso dell'aggettivo "potenziale" è d'obbligo perché nessuno sa allo stato se gli operatori saranno in grado di sfruttare alcuni trampolini di lancio, a partire dall'offerta del servizio per ovviare alle carenze del sistema di trasporto pubblico o laddove si registra una grandissima esigenza di mobilità da parte di un target specifico, quello giovanilecompreso tra i 25 e i 40 anni d'età.
Altri strumenti utili alla promozione della formula passano attraverso i meccanismi di rating e i programmi di ricompensa/fidelizzazione. Altre voci richiamate nel documento sono: consapevolezza ambientale; creazione di sinergie tra costruttori e player; sviluppo e proposta di soluzioni tecnologiche in grado di rendere la user experience più coinvolgente e uniforme; sostegno a livello degli organismi di regolamentazione, nonché dei gruppi (lobby) in grado di influenzare l'attività legislativa e governativa (locale e non).
Per Abhishek Iyer, Research Analyst del settore Mobility di Frost&Sullivan, "le auto connesse, il tasso di penetrazione mobile in costante crescita e l’avvento di tecnologie di rete avanzate come il 5G dovrebbero potenziare le funzionalità e i servizi di car sharing P2P nei prossimi 3-5 anni". Lo stesso ha quindi aggiunto: "Gli assistenti abilitati all’Intelligenza Artificiale, i pagamenti basati su blockchain e i contratti intelligenti alimenteranno anche una maggiore domanda tra la generazione attuale di utenti, aprendo la strada a nuovi modelli di business".
Iyer ha sottolineato il grande interesse per l'argomento mostrato dagli OEM (car makers) a cui si lega il lancio di servizi intesi come parte della strategia di mobilità per il futuro. "Le leggi assicurative statali, le regolamentazioni e i crescenti costi assicurativi stanno tuttavia in qualche modo frenando il mercato - ha concluso -. Altri paesi invece, come la Germania, stanno promuovendo i veicoli condivisi come parte dei loro ecosistemi futuri e stanno lavorando a nuove politiche per sostenere questi modelli."