Sei firmatari per una comunicazione indirizzata alla filiera degli pneumatici, nella quale si affronta e si esplicita il contenuto del DPCM 10 aprile 2020, che ha di fatto ribadito le restrizioni già vigenti in Italia estendendole ulteriormente sino al 3 maggio prossimo.
Le attività di commercio di parti e accessori per autoveicoli sono state ancora una volta escluse dalla lista di quelle al dettaglio a cui è consentito tenere aperto, ad esempio la rivendita di generi alimentari e di prima necessità, seppure con le dovute accortezze (ingressi scaglionati, distanza di sicurezza di un metro tra le persone, permanenza per il tempo strettamente necessario all'acquisto). Permessi, invece, dall'ultimo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri la manutenzione/riparazione di autoveicoli e il commercio di parti/accessori a loro beneficio.
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Entro la cornice descritta diventa difficile, se non impossibile, mancando le condizioni di base per potersi spostare (emergenza, motivi di salute, esigenze lavorative) provvedere al cambio stagionale degli pneumatici, scattato il 15 aprile scorso quando è terminato il periodo di vigenza delle ordinanze invernali per la circolazione stradale. Un obbligo che scade tassativamente il 16 maggio per tutti i mezzi che montano prodotti con codice di velocità inferiore rispetto al dato sulla carta di circolazione e che non vogliono incorrere in sanzioni (non previste laddove il codice di velocità è pieno).
AIRP - Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici (con il suo Segretario Generale Renzo Servadei), ANIASA (rappresentata dal Presidente Massimiliano Archiapatti), Assogomma (con il Direttore Fabio Bertolotti), CNA - Confederazione Nazionale dell'Artigianato (per il tramite del portavoce nazionale dei gommisti Giuseppe Calì), Confartigianato (Presidente Nazionale Autoriparazione Alessandro Angelone) e Federpneus (Segretario Generale Renzo Servadei), le sei associazioni firmatarie della comunicazione, hanno suggerito quanto segue:
Nel tenere conto che il passaggio dal prodotto invernale a quello estivo avviene in questo 2020 in un momento particolare, di emergenza sanitaria, che potrebbe avere ripercussioni sui tempi necessari per l'operazione, le associazioni firmatarie si dichiarano sin d'ora pronte, qualora non fosse possibile rispettare le scadenze, a chiedere eventuali eccezionali e proroghe temporali limitate.