Con il passaggio alla seconda fase di divieti legati ad Area B a Milano, in programma dal primo ottobre prossimo, arriveranno ad essere tra 150.000 e 160.000 le vetture che non potranno più circolare liberamente all'interno del perimetro tracciato dall'amministrazione del comune lombardo. Quota nella quale saranno comprese, tra le altre, le alimentazioni diesel Euro 4 senza filtro antiparticolato (FAP).
Il dato, limitato ai soli residenti a Milano, è stato elaborato dal Centro Studi di AutoScout24 (fonte: ACI).
Nel 2018 il parco veicolare circolante in città è stato di 693.084 auto. Per oltre un quinto (il 23,6 per cento) si è trattato di vetture di classe ambientale Euro 0 benzina ed Euro 0/1/2/3 diesel (nella percentuale sono comprese anche le Euro 4 a gasolio), già escluse al via di Area B il 25 febbraio scorso. Non a caso, nei primi mesi dell'anno in corso solo il 7,8 per cento dei passaggi di proprietà ha visto coinvolte le soluzioni di cui sopra.
Nel periodo gennaio-giugno 2019 gli acquisti del settore usato legati alle auto da più tempo sul mercato sono scesi del 43,7 per cento. Le Euro 5 ed Euro 6 sono cresciute del 6,8 per cento, ancor più, le vetture ibride ed elettriche (più 17,6 per cento). Le une e le altre sono rappresentate per il 64 per cento dai prodotti caricati sulla piattaforma Internet di AutoScout24.
Allargando lo sguardo al resto d'Italia, le città capoluogo amiche dell'ambiente risultano essere Trento e Aosta, dove le Euro 0 a benzina e le Euro 0/1/2/3/4 diesel rappresentano rispettivamente solo il 4,7 per cento e il 4,9 per cento del circolante complessivo. L'altra faccia della medaglia vede invece Napoli (43,1 per cento), Campobasso (39,7 per cento) e Potenza (38,6 per cento).
Sergio Lanfranchi, del Centro Studi di AutoScout24, ha sottolineato che "le amministrazioni locali possono dare un forte contributo sul processo di trasformazione dell’attuale parco circolante italiano verso una mobilità più green", che non sarà tuttavia veloce.
"La vera sfida si gioca nel mercato dell'usato", ha ripreso, citando il caso di Milano come un "esempio virtuoso di come politiche serie orientate a ridurre l’inquinamento siano la chiave per spingere i consumatori verso l’acquisto di auto con classi di emissioni più contenute".
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