A proposito di ibridoIl full elettrico incalza, ma la doppia alimentazione ha sempre il suo perché. Lo rivela Top Thousand




Un recente sondaggio eseguito dall’associazione di fleet e mobility manager Top Thousand rivela come e quanto le alimentazioni ibride siano ancora nei bouquet delle politiche aziendali. Anzi, si prevede un ulteriore boom di immatricolazioni, nell’ordine del 250% anno su anno. Ma quanto sono credibili queste intenzioni d’acquisto?

102 fleet manager si sono espressi senza incertezze, indicando come vincente la doppia alimentazione (per la quale il plug-in ha giocato un ruolo determinane nella crescita di interesse). L’indagine è stata condotta su un ampio campione di aziende di ogni dimensione (grandi, medie, PMI) e di diversi settori merceologici, per un parco totale gestito di quasi 120k veicoli, di cui oltre 106k a noleggio e 6k unità ibride, divise tra Mhev (Mild Hybrid Electric Vehicle), Hev (Hybrid Electric Vehicle) e Phev (Plug-in Hybrid Electric Vechicle).

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L’ibrido, nelle sue tre declinazioni, è ormai una realtà per le imprese italiane, grazie alla crescente offerta delle Case automobilistiche e alla propensione da parte dei noleggiatori a proporlo nel mix di alimentazioni in flotta.  

Dallo studio emerge una sostanziale equa distribuzione tra i diversi modelli ibridi (Full, Mild e Plug-in), con una crescente propensione verso quest’ultima tecnologia, arrivata a rappresentare il 36% della complessiva flotta ibrida. Tale applicazione conquista quote di mercato anche per il livello di emissioni (sotto i 60 gr/km) che dal luglio scorso consente di ottenere vantaggi in virtù della nuova disciplina sul fringe benefit, oltre alle previste agevolazioni per la circolazione (ZTL e parcheggi) senza ansia da ricarica. 

Tra i motivi che spingono a scegliere l’ibrido l’abbassamento delle emissioni medie di CO2 (60% degli intervistati), la responsabilità sociale di impresa (55), i pochi km/giorno (il 57% percorre meno di 100 km al giorno), l’abbattimento dei consumi (26) e, non ultimo, la tassazione agevolata del fringe benefit (21). Quasi 20 Fleet Manager su 102 hanno segnalato il vantaggio derivante da canoni di noleggio sempre più competitivi. 

Sulle prospettive di crescita dell’auto ibrida non ci sono dubbi: 75 Fleet Manager su 102 dichiarano di voler aumentare in modo significativo il numero di questi veicoli in flotta nei prossimi 12 mesi: una previsione di aumento che tocca le 15.500 unità nel giro di un anno, una crescita superiore al 250%. L’interesse, ancora una volta, si rivolge in modo particolare verso l’ibrido plug-in (il 54% dichiara di volerli inserire in car list), seguito dal Mild e dal Full Hybrid. Una gerarchia che rispecchia anche l’offerta: la maggior parte dei modelli che saranno lanciati sul mercato nel corso dell’anno, infatti, saranno proprio Phev.