EcoBonus, la visione dei fleet managerL'ha indagata una survey a cura dell'Osservatorio Top Thousand




Una possibile ricaduta negativa sulla velocità di ricambio del parco circolante. Il Presidente dell'Osservatorio Top Thousand, Gianfranco Martorelli, e con lui i 70 gestori di flotta (oltre 58mila i veicoli interessati) sentiti nell'ambito della survey 'EcoBonus, cosa pensano i Fleet Manager', paiono guardare con preoccupazione a questa misura introdotta dall'ultima Legge di Bilancio ed entrata in vigore dopo la recente pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

La prima indicazione ad emergere riguarda il fatto che quasi la metà del campione ascoltato (oltre il 46 per cento) non sembra avere ancora sviluppato una visione precisa in tema di cambiamento della car policy indotto dal cosiddetto 'bonus/malus'. La situazione di 'limbo' è legata in parte alla curiosità di vedere come si muoveranno i noleggiatori, principali partner nel campo della mobilità.

Mentre solo un 24 per cento degli intervistati plaude all'iniziativa ed è pronto a cogliere i benefici del passaggio alla mobilità elettrica ed ibrida, a un altro 30 per cento tali vantaggi non interessano. Forse a partire da una riflessione sulle percorrenze chilometriche della flotta gestita, incompatibili con - o comunque svantaggiose per - entrambe le tecnologie.

Alimentazione di riferimento del settore si conferma quindi, stando anche ai risultati della survey, quella a gasolio, mentre le zero emissioni cedono nettamente a favore della soluzione di accoppiamento tra motore termico e a batteria. Un trend che traspare anche dai dati su immatricolazioni e circolante nel mondo del noleggio nel 2018. Per i veicoli con motore diesel si parla infatti rispettivamente del 70 per cento e di quasi il 90 per cento. 

L'andamento descritto non appare destinato a mutare velocemente se più del 58 per cento dei fleet manager inseriti nel campione della survey ha risposto di non prevedere un calo delle immatricolazioni di mezzi con motore diesel. La quota rimanente si presenta invece orientata su una rimodulazione del mix delle alimentazioni.

"Le auto elettriche e ibride sono destinate nei prossimi anni a entrare in maniera sempre più significativa all’interno dei parchi auto delle aziende - ha aggiunto Gianfranco Martorelli, Presidente dell'Osservatorio Top Thousand -, ma [...] Servono prima di tutto le infrastrutture e, in secondo luogo, adeguate misure normative a sostegno. In tal senso il recente provvedimento, il cosiddetto bonus/malus, ha mancato il bersaglio".

Il discorso appare quindi sostanzialmente chiuso per le auto operative. Elettrico e ibrido possono tuttavia trovare la loro strada come veicoli in pool oppure destinati in benefit alla circolazione in ambito urbano. A pensatla così è il 34 per cento degli intervistati, che annuncia per i prossimi mesi un incremento nella quota interna di EV. Si oppone loro il 51 per cento del campione, mentre un ulteriore 15 per cento rimane vittima dell'indecisione. 

I rapporti di forza si invertono quando il discorso si sposta sull'ibrido. A un 53 per cento di professionisti ascoltati pronto ad aprire a questa tecnologia risponde un 43 per cento di gestori di flotte aziendali, che bocciano questa soluzione, perché inadatta alle necessità legate alla specifica attività di business e all'organizzazione operative della struttura.