Solo trenta secondi. È il tempo richiesto dai furti d'auto ricorrendo a dispositivi hi-tech. Meno di 4 su 10 (41.632 su 63.607, pari al 39,5 per cento), i veicoli ritrovati nel 2018, mentre la parte restante è stata indirizzata verso piazze commerciali al di fuori di quella italiana (in particolare Serbia, Albania, Slovenia, da una parte, e Africa, Estremo Oriente, Brasile, dall'altra) o verso il mercato nero nazionale dei ricambi, se non rivenduta come me. Nel 2007 si riusciva a restituirne oltre la metà (53 per cento) ai legittimi proprietari.
Sono alcune delle informazioni contenute nel 'Dossier annuale sui Furti d'Auto' curato da LoJack Italia, che ha incrociato, integrandoli, i dati del Ministero dell'Interno e quelli indicati all'interno di elaborazioni/rapporti sul fenomeno diffusi in Italia e all'estero.
La curva relativa ai beni rubati quotidianamente sulle strade del nostro Paese, il cui numero era stato interessato nel lustro precedente da una graduale, costante diminuzione, ha ripreso a salire. Basti guardare al più 5,2 per cento di sottrazioni indebite, corrispondente a 105.239 unità, rispetto alle 99.987 dell'anno precedente.
Oltre 84mila episodi sono risultati legati a sole cinque regioni, che hanno registrato percentuali di crescita anche nel 2019. Parliamo della Campania (21.577 furti, più 8 per cento), del Lazio (19.232 furti, più 4 per cento), della Puglia (17.818, più 14 per cento), della Lombardia (13.004, più 1 per cento) e della Sicilia (12.920, più 6 per cento). A Lazio (con il 28 per cento rispetto al dato regionale) e Campania (34 per cento) spetta la maglia nera per i ritrovamenti.
Quasi del tutto immuni da furti nel 2018, grazie alle dimensioni e alla collocazione geografica, sono state Valle D’Aosta (22), Trentino Alto Adige (324), Molise (337), Basilicata (380), Friuli Venezia Giulia (436), Liguria (605) e Marche (777).
La carrozzeria più colpita dai malviventi, che sempre più spesso si affidano a soluzioni tecnologiche sofisticate, è quella dei Suv, accomunati alle vetture di ultima generazione. Insieme rappresentano infatti un quarto dei furti portati a termine nel tempo necessario, ad esempio, a ingannare i sistemi di protezione del veicolo facendogli rilevare, attraverso due ripetitori in radiofrequenza, la presenza della chiave e permettendo così la messa in moto. Come detto, mezzo minuto. Questo modalità operativa, la più diffusa, è conosciuta come 'relay attack' e duplica il segnale emesso dalle smart key.
Un'altra tecnica ampiamente adottata consiste nella ri-programmazione della chiave, una volta forzata la portiera del mezzo, sfruttando la presa di diagnostica.
"Oggi la guerra a colpi di tecnologia contro i ladri d’auto è sempre più serrata - ha commentato Maurizio Iperti, Amministratore Delegato di LoJack Italia -. Di pari passo con l’evoluzione della mobilità è cambiata anche l’offerta dei sistemi in grado di tutelare l’automobilista da questa piaga: non più semplici antifurti, più o meno facilmente arginabili da mani esperte, ma un pacchetto di servizi a portata di smartphone che, grazie a un mix di avanzate tecnologie, garantiscono la protezione e la sicurezza non solo del veicolo, ma anche delle persone che sono a bordo.
In tale ottica stiamo per lanciare sul mercato un sistema che, mettendo insieme i punti di forza delle diverse tecnologie, alzerà ulteriormente l’asticella nella costante lotta per la protezione del veicolo". Per proteggersi dall'azione di bande criminali sempre più organizzate e attrezzabile è disponibile in commercio, già da tempo, il KeyJack, una speciale custodia per chiavi e card.
Tornando ai dati del 2018 inseriti nel Dossier dell'azienda, la quota di Sport Utility Vehicle rubati è salita del 7 per cento (4.940 unità versus le 4.623 del 2017), andandosi a concentrare, per quasi il 60 per cento, nelle tre regioni più colpite in generale dai ladri, anche se non con lo stesso ordine. Il primato compete infatti al Lazio con 1.189 Suv, seguito da Puglia (911) e Campania (909, in crescita di un consistente 38 per cento). Meno di 1 su 3 (il 31 per cento) ritorna nelle mani di chi ne detiene la proprietà. Modelli maggiormente attenzionati: Nissan Qashqai (616 sottrazioni), Range Rover Sport (550), Land Rover Range Rover Evoque (416), Toyota RAV 4 (359) e Kia Sportage (287).
La classifica delle auto finite nel mirino consegna il primato a Fiat Panda, con circa 11.000 esemplari vittima di furti. A fare compagnia sul podio sono altre due vetture dello stesso costruttore, la Cinquecento (7.387) e la Punto (6.560). Quarto posto per la Lancia Y (3.752). Scorrendo l'elenco verso la decima posizione si trovano la Volkswagen Golf (2.661), la Ford Fiesta (2.138), la smart fortwo coupè (1.824), la Renault Clio (1.665), la Fiat Uno (1.629) e la Opel Corsa (1.277). Tutte insieme rappresentano il 43 per cento del totale degli episodi che si sono verificati nel 2018.