Il riscontro più impietoso - vera cartina di tornasole di quanto la pandemia da Coronavirus (Covid-19) stia mettendo a rischio la sopravvivenza delle imprese del settore e dei posti di lavoro collegati - è legato al noleggio a breve termine che nell'aprile 2020 ha immatricolato in Italia solo 12 autovetture, mentre generalmente questo stesso periodo assisteva all'ingresso nella flotta dei più importanti operatori di migliaia di esemplari in vista della grande richiesta in estate.
Preoccupanti i numeri comunicati per il comparto del renting in generale: in due mesi si è dovuto rinunciare a 106.000 nuove unità, con una perdita in valore di circa 2.300.000.000 euro. Nel solo aprile l'andamento ha segnato un meno 97 per cento, con 1.500 vetture immatricolate a fronte delle 57.000 registrate nello stesso intervallo di un anno prima.
"Due mesi di blocco delle attività hanno portato a una situazione drammatica - ha sottolineato Massimiliano Archiapatti, Presidente di ANIASA (Associazione Nazionale Industria dell'Autonoleggio e Servizi Automobilistici) - e la ripartenza del mercato non sarà automatica e prevederà tempi lunghi -. Il turismo e l’automotive sono al collasso, è necessario intervenire immediatamente".
Non è il primo grido d'allarme dell'Associazione confindustriale che, sin dai primi momenti di diffusione del contagio, ha sostenuto le istanze dei settori (noleggio e car sharing, in primis) che è chiamata a rappresentare.
"Abbiamo richiesto al Governo, tra gli altri, due interventi immediati per provare a salvare la stagione estiva e per dare ossigeno alla mobilità aziendale, generando un effetto volano per l’industria automotive in forte crisi - ha ricordato Archiapatti -. Un voucher per le famiglie da poter spendere per una qualunque attività compresa nell’offerta turistica del nostro Paese (autonoleggio compreso) risveglierebbe una domanda al momento totalmente inesistente.
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Il ripristino del superammortamento per i veicoli aziendali - ha aggiunto il Presidente di ANIASA - genererebbe benefici economici e finanziari per l’intera filiera dell’auto (dai costruttori ai noleggiatori, ai concessionari, ai centri di assistenza e manutenzione), accelerando anche lo svecchiamento del parco circolante, oltre ad un positivo ritorno per le casse dell’Erario".
Pur nel quadro di un comparto che ha cercato di mantenersi operativo nonostante il lockdown, una parte del personale che lavora per le imprese che erogano servizi di mobilità in condivisione è soggetto a regime di cassa integrazione, mentre già si profila un prevedibile azzeramento delle domande di stagionali per la copertura della stagione estiva.
E se il car sharing ha cercato di contribuire all'emergenza nazionale mettendo a disposizione di medici, Protezione Civile, Forze dell'Ordine e volontari, alcuni dei mezzi in flotta (vedasi al riguardo le tante notizie pubblicate su Flottefinanzaweb), è innegabile che soprattutto Rent-a-Car e car sharing si trovino sull'orlo di un vero e proprio baratro, come sottolineato proprio da ANIASA.